Il futuro di tutti i paesi è diventato meno sicuro da quando una serie di ricerche … hanno messo in luce la possibilità di un rapido deterioramento dell’ambiente e di un esaurimento rapido delle riserve naturali. La CEE dovrebbe… accordare una larga priorità ai progetti di ricerca ispirati ai lavori del Mit su suggerimento del Club di RomaJAN TINBERGEN

Nel 1972, un anno prima che scoppiasse la grande crisi petrolifera, venne dato alle stampe «I limiti dello sviluppo» (The limits to growth).
Era il risultato del lavoro del Club di Roma: trenta studiosi (giornalisti, scienziati, ecc.) convocati nel 1968 da Aurelio Peccei (ex. amministratore delegato Olivetti) e da Alexander King all’Accademia dei Lincei, che più di 50 anni fa si domandavano quale sarebbe stato il futuro del pianeta e come ci si dovesse comportare per garantire un futuro.

Il rapporto poneva le basi del dibattito sullo sviluppo sostenibile e metteva in relazione tra loro crescita della popolazione, diminuzione delle risorse naturali, impatto dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo urbano sull’ambiente.

Il libro non faceva previsioni ma conteneva suggerimenti e allarmi su come affrontare i problemi che il nostro pianeta, presumibilmente, si sarebbe trovato ad affrontare nel giro di pochi anni. Gli stessi autori affermavano: «Badate che il pianeta è limitato, e lo sviluppo economico e soprattutto sociale non può proseguire molto a lungo senza andare a scontrarsi con i confini fisici del pianeta.». In particolare il libro andando controcorrente, in un epoca di crescita economica sostenuta, metteva in discussione il mito della crescita senza fine sostenendo che i ritmi della crescita, demografica ed economica, e dello sfruttamento delle risorse ambientali, avrebbero condotto, entro 100 anni il pianeta al collasso del sistema produttivo e al disastro ecologico globale.

Il libro, fu innovativo nei temi e diede il via a una serie di altre analisi della situazione della Terra basate su “mondi” costruiti al computer, via via più sofisticati (cfr. riguardo ad un mondo simulato vedi BeeSmart Master).

Oggi, anche grazie al Club di Roma parlare di attenzione al pianeta, alle sue risorse e dell’ecosistema pare ovvietà e pare un’eresia dire il contrario ma quando lo disse il gruppo di esperti convocati da Peccei e King non era così scontato: il Club di Roma, per quanto il rapporto non fosse immune da errori, metteva in guardia dalle conseguenze di una incontrollata crescita industriale.

Dibattute e anche fortemente contestate, quelle teorie (in particolare la crescita 0 per i paesi industrializzati) hanno certamente avuto un impatto importante e perdurante ancora oggi.